In questi ultimi giorni sulla stampa locale e regionale si è di nuovo tornati a parlare della costituzione della multiutility regionale e in particolare della sua ricaduta sulla gestione e sulla proprietà di acque spa.
L’ultima occasione si è avuta con la presa di posizione delle RSU della stessa società e di quella della controllata Acque Servizi.
A tal proposito come PD della piana di Lucca (territori serviti da questa società ed in essa rappresentati all’interno del cda) crediamo utile evidenziare quanto segue:
• La società Acque SpA fu costituita nel 2001 per la gestione del servizio idrico integrato come società mista a prevalente capitale pubblico locale e fu individuato tramite gara il socio privato controllato da Acea di Roma.
• Finora La maggioranza azionaria ha fatto capo agli enti locali del territorio servito: territorio in cui vengono generate le risorse tramite le bollette pagate dai nostri cittadini, dove vengono effettuati gli investimenti, dove vengono ripartiti gli utili (salvo quelli del privato scelto per gara).
Ecco perché lo statuto di Acque pone dei vincoli strettissimi alla libera circolazione delle azioni pubbliche: proprio per evitare che possa venir meno la maggioranza pubblica locale.
Nel luglio 2021, i soci pubblici dopo i pronunciamenti a larga maggioranza dei Consigli Comunali del territorio servito dal gestore, e dopo aver individuato le necessarie coperture finanziarie hanno deciso di intraprendere un percorso per liquidare il socio privato, ripubblicizzare Acque spa anche nel rispetto della volontà dei cittadini espressa con il referendum del 2011 (e tuttora disattesa) e predisporsi per un nuovo affidamento in house di 30 anni che sostituisca la concessione attuale con scadenza 2031.
Un’operazione unica nel panorama nazionale, con evidenti ricadute positive anche in termini di investimenti e di tariffe.
Questa scelta è completamente opposta a quella successivamente intrapresa dai Comuni della Toscana centrale che fanno riferimento ad Alia e che prospettano invece l’ipotesi di costituzione di una holding multiutility, con l’obiettivo della quotazione in borsa e che avendo incorporato le azioni della disciolta Publiservizi (socio di acque spa) hanno fatto richiesta di essere iscritta al libro soci di Acque SpA.
Le contraddizioni palesi risiedono nel fatto che:
1. i vincoli statutari non consentono di trasferire le quote azionarie di Publiservizi verso ALIA, una società controllata da Comuni fuori dal perimetro dei soci pubblici del territorio servito da Acque
2. la ripubblicizzazione di Acque è possibile solo con il passaggio a un modello in house dopo il riacquisto delle quote in mano al privato, il che esclude la presenza di ALIA (a maggior ragione se e quando quotata in borsa)
Appare evidente quindi che la ripubblicizzazione della gestione dell’acqua nell’ambito del territorio servito e la costruzione di una holding multiutility slegata dai territori serviti e aperta al mercato azionario sono modelli diversi, separati e alternativi.
Per tutti questi motivi, i segretari del PD firmatari di questo documento, mentre condividono i timori e le perplessità contenute nel documento delle OO.SS. aziendali, si auspicano che possa iniziare su tutto il territorio regionale un approfondimento ed una riflessione comune sulle opportunità e sulle scelte da intraprendere per individuare la soluzione migliore da proporre ai cittadini per la gestione dei servizi pubblici essenziali.
Soluzione che dovrà essere in grado di garantire pari dignità a tutti i territori, reale possibilità di incidere sulle scelte gestionali conciliando l’economicità con il diritto di rappresentanza degli stessi, attuazione della volontà popolare così come emersa dal già citato referendum del 2011 e soprattutto con il rispetto delle scelte e dei percorsi già adottate ed in corso di concretizzazione.
Antonio Bertolucci
Segretario PD Capannori
Simone Bicocchi
Segretario PD Altopascio
Jurji Filieri
Segretario PD Porcari
Francesco Capocchi
Segretario PD Montecarlo
Mirco Del Carlo
Segretario PD Villa Basilica