Oggi viviamo in una fase storica molto preoccupante nella quale stiamo assistendo ad un riassetto geopolitico globale.
I venti di guerra provenienti da est (conflitto Russia – Ucraina) e dal Medio Oriente (conflitto Israele – Palestina) (tanto per citare solo le due aree oggi al centro dell’attenzione dei media internazionali), rendono inevitabile che la voce di tutte e tutti i pacifisti si riunisca per evitare il baratro della guerra globale e nucleare, cercando in tutti modi possibili di arrestare il declino di ogni barlume di umanità e di lavorare invece per un mondo nuovo che ponga la pace tra gli uomini come elemento fondante della comunità del futuro.
Con queste premesse si è costituito il “Coordinamento per la Pace” che, a partire da questo documento intende avviare un percorso, invitando tutte le persone interessate ad aderirvi , per iniziare insieme una riflessione sulla necessità di costruire percorsi di pace partendo dalle comunità locali.
Siamo consapevoli di essere una piccola cosa che intende affrontare e mettere in discussione poteri forti ed interessi economici enormi, ma abbiamo anche il coraggio di affermare che è possibile essere costruttori di una nuova umanità, promuovendo un cambiamento culturale e sociale anche a partire dalle nostre piccole realtà.
L’orrore della guerra ci tocca umanamente da vicino e, purtroppo, se continueremo ad accettare passivamente questa situazione, potrebbe venire a bussare anche alle nostre porte.
Per queste ragioni coloro che si riconoscono nei valori della pace e in un mondo basato sulla convivenza solidale tra i popoli sono invitati a unirsi al coordinamento facendosi promotori di iniziative al fine di informare, fare pressione e smuovere le coscienze di ognuno sui seguenti valori che come coordinamento abbiamo individuato:
1) La pace non come assenza di conflitti ma come valore primario della democrazia. Crediamo che gli organismi sovranazionali abbiano il compito fondamentale di dover mantenere la pace e ricercare e favorire sempre la risoluzione diplomatica delle controversie. Per questo riteniamo importante che la politica e le nazioni (Italia compresa) riconoscano (rilanciandolo) il loro potere e il loro giusto ruolo nella storia, dando finalmente vita al progetto di “governo mondiale per la pace” in cui tutta l’umanità possa riconoscersi.
Inoltre chiediamo all’Europa (ed in particolare alle forze progressiste presenti nel parlamento europeo) una grande assunzione di responsabilità affinché:
- possa finalmente esercitare un ruolo autonomo ed attivo al fine di creare le condizioni necessarie al raggiungimento di un cessate il fuoco in tutto le aree interessate dai conflitti
- sviluppi con forza una politica capace di costruire una pace duratura e di combattere la logica del ricorso alle armi come mezzo di soluzione delle controversie tra stati.
2) Non esiste pace senza disarmo.
I responsabili della guerra sono indiscutibilmente i produttori di armi ed è per questo che per “buttare la guerra fuori dalla storia” è necessaria una strettissima regolamentazione ed una drastica riduzione rispetto alla produzione delle armi.
In una fase di ristrettezze economiche ed in presenza purtroppo di conflitti, riteniamo doverosa l’applicazione di una tassazione consistente sugli extraprofitti derivanti dalla commercializzazione di armi e bombe, investendo quel denaro per scopi pubblici, come la sanità, il sociale, i giovani, l’ambiente o la scuola.
3) No alla presenza dei fondi internazionali di investimento nell’aziende produttrici di armi.
Vietare ai fondi di investimento ( Blackrock,Vanguard per fare alcuni esempi ) di investire nelle aziende italiane produttrici di armi in Italia.
4) Pubblicizzare le aziende produttrici di armi.
Gli imprenditori privati cercano di massimizzare gli utili mentre un azienda pubblica può rispettare l’articolo 11 della nostra costituzione limitandosi a produrre esclusivamente armi per la difesa e non per l’attacco.
5) Avviare il processo di denuclearizzazione.
Le bombe atomiche sono il rischio più grande che l’umanità corre. Celebre è la frasi di Albert Einstain “non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so che la quarta si farà con la fionda”. E’ sempre più evidente che la bomba atomica non è il deterrente di tutte le guerre, ma è anzi il punto finale che avvicinerebbe l’umanità al suo collasso.
6) Promuovere una cultura di pace.
Lavorare partendo dalle persone e con le persone per costruire insieme momenti di approfondimento utilizzando tutte le forme di comunicazione: arte, musica, cultura, presentazioni di libri, film, documentari, incontri con politici, giornalisti e attivisti con lo scopo di diffondere e far comprendere la necessità di costruire un mondo senza guerre.
7) Demilitarizzare le scuole.
Come già accadde nel ventennio fascista del secolo scorso – quando quel regime creò una scuola che formasse il militare non il cittadino – assistiamo oggi all’insinuarsi dall’alto di condizionamenti sulla didattica con il chiaro scopo di incidere sulla vita civile e sulle libertà costituzionali. In nome di una presunta “cultura di impresa” la scuola viene resa funzionale alle esigenze di un mondo del lavoro che non brilla certo per giustizia sociale. Non solo, in nome di una “cultura della sicurezza” e una “cultura della difesa”, la scuola viene resa funzionale alle esigenze delle forze armate e dell’industria bellica. La scuola invece deve essere il luogo dove i ragazzi e le ragazze crescono liberi e libere senza pregiudizi, vivendo quel periodo come un momento di crescita personale e di vita.
Per confrontarci assieme su queste problematiche e per iniziare a programmare iniziative sul territorio, ci incontriamo GIOVEDI’ 19 DICEMBRE 2024 alle ore 18.00 c/o la sede PD di Capannori in via Don A. Mei n. 64K
p. il Coordinamento
Antonio Bertolucci